Per avere il mondo in una stanza - come cantava Mina - bisognerebbe togliere via le pareti. Oppure si può decidere di tappezzarle con antiche carte geografiche, attaccare un quadro-arazzo di Alighiero Boetti, dipingere d'azzurro il soffitto e aggiungerci sopra nuvole bianche, imprigionare gli stradari delle città preferite sotto il vetro del tavolo, sorseggiare il caffè nelle tazzine firmate da Rauschenberg con le mappe delle grandi capitali mondiali. E magari avere un bel mappamondo... anche di quelli che c'erano una volta in casa degli zii. Erano grandi globi terrestri che si aprivano a metà; dentro contenevano servizi di bicchierini o tutto il necessario per fumare il sigaro. Magari, invece, ci si possono mettere bandiere colorate, scudetti, monete, biglietti d'aereo, mappe delle metropolitane. E poi... alberi, alberi infiniiitiNella foto Alighiero Boetti, Mappa del mondo, 1989, ricamo a mano su tela, 140 x 220 cm, collezione privata
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